A Giugno 2022 il Governo Draghi ha posto il veto sulla firma tra il gruppo cinese Efort Intelligent Equipment e la società piemontese Robox SpA di un accordo di licenza tecnica per accedere a codici sorgente e altro know how tecnologico, per il quale il gruppo cinese aveva offerto 1 milione di euro.
Nessuna obiezione invece è stata sollevata dal Governo Italiano relativamente all'aumento del 9% della partecipazione cinese nella società italiana per un valore di 2 milioni di euro. I soci dell'azienda italiana sono: al 40% Roberto Montorsi (insieme a Franca Pesce, Marzio Montorsi e Lea Montorsi con diritto di usufrutto e nuda proprietà), al 10% da Marzio Montorsi, al 10% da Lea Montorsi e al 40% dal gruppo cinese Efort Intelligent Equipment. Dopo la descritta operazione la parte cinese passerebbe al 49% mentre quella italiana al 51%.
La Robox, fondata nel 1975, si occupa di progettazione e produzione di apparecchiature elettroniche, linguaggi di programmazione, ambienti di sviluppo per la robotica, per il controllo numerico delle macchine utensili e in generale per il controllo del movimento.
L’azienda ha circa 40 dipendenti ed un capitale sociale di 1,1 milioni di euro. È guidata da un Consiglio di Amministrazione composto da Roberto Montorsi, Lea Montorsi e Wei You (general manager della Efort).
Si tratta del quinto veto posto dall'Italia ad operazioni sino-italiane. In precedenza il Golden Power era già stato esercitato nel settore dei semiconduttori, delle sementi, della serigrafia e dell'aviazione.
Avv. Lifang Dong e Avv. Chiara Civitelli
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